venerdì 17 maggio 2013

Il vaccino MPR (morbillo - parotite - rosolia) non aumenta il rischio di infezioni

Il morbillo causa una immunodepressione che può durare anche qualche mese perché il virus attacca e distrugge, fra l'altro, anche alcuni tipi di cellule del sistema immunitario.

I virus nel vaccino MPR sono "vivi" ma attenuati, cioè sottoposti ad un procedimento che li rende incapaci di nuocere. Non sono più in grado di provocare la malattia ma riescono a sollecitare una risposta immunitaria. Si formano gli anticorpi (immunità umorale) e anche una memoria immunitaria (immunità cellulare) che protegge probabilmente per tutta la vita (lo sapremo con sicurezza solo quando i primi che sono stati vaccinati, all'inizio degli anni 60, avranno ca. 90 anni). Il livello di anticorpi scende con il trascorrere del tempo ma di solito, in caso di contatto con il virus selvaggio, entro pochi giorni si formano miliardi di nuovi anticorpi - grazie alla memoria immunitaria - che eliminano i virus prima che questi riescano a fare danni.


A questo punto una domanda legittima è se anche il virus vaccinale del morbillo può provocare una certa immunodepressione e se, quindi, dopo la vaccinazione si è più soggetti alle infezioni virali e batteriche.

Per trovare una risposta a questa e ad altre domande riguardo alla sicurezza del vaccino MPR, sono state fatte varie ricerche. La prima risale al 1986 (1) e si è svolta in Finlandia dove il vaccino MPR (due dosi) era stato introdotto nel 1982. Grazie all'alta copertura vaccinale (95% ca.), su base volontaria dei genitori, il morbillo e stato eliminato già nel 1996 e la rosolia e la parotite nel 1997

Si tratta di uno studio su 581 coppie di gemelli, in totale 1162 bambini (età: da 14 mesi fino a 6 anni), in doppio cieco e controllato con un placebo (= né i medici né gli infermieri, né i genitori sapevano quale dei gemelli riceveva il vaccino e quale il placebo). Ogni coppia di gemelli riceveva due iniezioni, la seconda a distanza di tre settimane dalla prima. Uno è stato vaccinato con la prima iniezione e la seconda era un placebo mentre l'altro riceveva con la prima iniezione il placebo e con la seconda il vaccino. I genitori dovevano prendere accuratamente nota di ogni reazione che notavano nei bambini.

Le reazioni associate direttamente alla vaccinazione riguardavano globalmente il 6% dei vaccinati. Nei bambini tra 14 e 18 mesi avvenivano tra il 6° e 14° giorno dopo l'iniezione (con picco al 10° giorno). La reazione per cui l'associazione causale era più evidente era la febbre di più di 38,5 °C.

Invece i bambini che ricevevano la seconda dose (a 6 anni) avevano da 5 a 15 volte meno episodi di febbre. In questo studio, nei gemelli di questa fascia d'età, l'unica reazione causata dal vaccino era l'artralgia (dolore alle articolazioni).

Il 15 - 20% dei bambini aveva modesti sintomi respiratori e non c'era nessuna differenza fra quelli vaccinati e quelli che avevano ricevuto il placebo. Questi sintomi aumentavano dopo l'iniezione (del vaccino o del placebo) per rimanere poi sullo stesso livello di frequenza.

Qui sotto si vede il grafico che mostra l'aumento dei sintomi respiratori sia nei vaccinati (linea in grassetto) che in quelli che avevano ricevuto il placebo (linea sottile). La curva superiore si riferisce al momento della prima iniezione e quella inferiore (invertita) alla seconda. Questo fa vedere in modo veramente chiaro che spesso quello che si osserva dopo le vaccinazioni avviene per pura coincidenza. Di solito è estremamente difficile far comprendere questo alle persone, ma il grafico non lascia proprio dubbi. A partire dal settimo giorno i gemelli che avevano ricevuto il placebo avevano addirittura un'incidenza leggermente maggiore di sintomi respiratori!


Per quanto riguarda invece la febbre > 38,5 si vede bene che nei primi giorni l'incidenza era uguale nei vaccinati e nei non vaccinati, mentre dal sesto al quattordicesimo giorno (con picco al decimo) la febbre era indubbiamente causata dal vaccino:


Fonte:
Pediatrics 2000 Nov;106(5):E62.
Day-to-day reactogenicity and the healthy vaccinee effect of measles-mumps-rubella vaccination.
Virtanen M, Peltola H, Paunio M, Heinonen OP.
(E' uno studio successivo a quello del 1986, basato sugli stessi dati di quelli raccolti nel 1986 da Peltola e Heinonen)


Questo è un ottimo esempio per dimostrare un fenomeno che si chiama "healthy vaccinee effect" (effetto del vaccinato sano) che si spiega così:

Di solito, quando un bambino è malato, si rimanda la vaccinazione. Molti bambini piccoli hanno abbastanza spesso tosse e altri sintomi di malattia da raffreddamento perché si devono ancora "fare gli anticorpi", un processo del tutto normale. Quindi li si portano a vaccinare in uno dei periodi in cui stanno bene. Subito dopo, il bambino riprende, seguendo il normale ritmo di alti e bassi di prima, ad avere questi leggeri sintomi. Quando prima della vaccinazione ovviamente nessuno poteva dire che i sintomi erano stati causati dal vaccino, ma ci si limitava a lamentarsi perché si doveva continuamente rimandare la vaccinazione, appena questa è stata eseguita, tutto quello che prima era guardato come un normale segno dell'allenamento del sistema immunitario, improvvisamente viene attribuito al vaccino.

La febbre è una normale reazione del sistema immunitario al vaccino, non va confusa con un segno di immunodepressione che è tutt'altra cosa. In caso di un'infezione da virus selvaggio la febbre si manifesta con la stessa tempistica, solo che è più alta e dura diversi giorni.

Qui vediamo un'altro grafico che dimostra molto bene il confronto dei sintomi fra i gemelli vaccinati e quelli che avevano ricevuto il placebo:



Fonte del grafico: Australian Academy of Science


Anche gli altri studi (2-7) con cui si controllava se i bambini avessero un più alto rischio di infezioni virali o batteriche dopo la vaccinazione, non hanno trovato nessun'aumento rispetto ai bambini non vaccinati.

I periodi post-vaccinali in osservazione erano anche piuttosto lunghi: per esempio 90 giorni (2, 5).

Uno studio danese del 2005 (6) ha addirittura confrontato i dati di tutti i bambini nati in Danimarca dal 1990 al 2001 (= 850.206 bambini). Associavano i ricoveri per infezioni virali o batteriche alle vaccinazioni ricevute. Fra le cause che avevano richiesto il ricovero c'erano: malattie respiratorie acute, polmonite batterica o virale, setticemia, infezioni virali del sistema nervoso centrale, meningiti batteriche, diarrea. C'era anche un piccolo gruppo di bambini che non era stato vaccinato per niente. Confrontando i loro dati con quelli degli altri bambini, i ricercatori non hanno trovato nessuna differenza nella frequenza di diversi tipi di malattie che richiedevano il ricovero. Questo studio si è basato su un enorme numero di bambini e copriva un periodo di 11 anni. Se i vaccini multipli (lo studio riguardava tutti i vaccini del calendario vaccinale per l'infanzia, non solo l'MPR) dovessero indebolire il sistema immunitario, questo sarebbe sicuramente stato notato. Se si sommano i dati che ad oggi sono stati raccolti dalla ricerca, non si può continuare a credere che i bambini non vaccinati siano più sani, come si sento spesso dire i genitori che rifiutano di proteggere i propri bambini da malattie infettive pericolose.

I dati a disposizione indicano chiaramente che se il virus attenuato del morbillo nel vaccino MPR induce una leggera immunodepressione, questa è clinicamente di nessuna importanza, altrimenti in tutti questi studi si doveva notare un'aumentato rischio di infezione nei vaccinati. In alcuni studi si è invece trovata una leggera tendenza nei non vaccinati ad ammalarsi più spesso di infezioni diverse da quelle contro cui i vaccini sono diretti.

Il vaccino MPR protegge quindi

- dalle conseguenze avverse causate direttamente dal virus selvaggio del morbillo (incluse quelle gravi che possono anche essere mortali, come la polmonite e l'encefalite)

- dalle superinfezioni batteriche secondarie a cui la forte immunodepressione nei malati di morbillo (che può durare anche mesi) apre le porte

Gli altri articoli del mio blog che riguardano il vaccino MPR, e in modo particolare la componente contro il morbillo si trovano qui:

http://www.vaccinfo.it/morbillo.htm

e qui i link per gli altri post della serie sui vaccini multipli:

I vaccini multipli sovraccaricano il sistema immunitario?

I vaccini multipli fanno deragliare il sistema immunitario?

I vaccini multipli non aumentano il rischio di autismo

I vaccini multipli indeboliscono il sistema immunitario?


Bibliografia:

1) Lancet 1986; 939–42
Frequency of true adverse reactions to measles-mumps-rubella vaccine: a double-blind placebo-controlled trial in twins.
Peltola H, Heinonen OP.


2) Am J Dis Child 1991 Jul;145(7):746-9
Apparent decreased risk of invasive bacterial disease after heterologous childhood immunization
Black SB, Cherry JD, Shinefield HR, Fireman B, Christenson P, Lampert D.
Northern California Kaiser Permanente Vaccine Study Center, Oakland 94611.


3) Pediatrics 2000 Nov;106(5):E62.
4) Institute of Medicine
Washington, DC: National Academy of Sciences, Editors National Academy Press, 2002.


5) Arch Dis Child 2003;88:222-223
Bacterial infections, immune overload, and MMR vaccine
E. Miller et al


6) AMA 2005;294(6):699-705
Childhood Vaccination and Nontargeted Infectious Disease Hospitalization
Hviid A, Wohlfahrt J, Stellfeld M, Melbye M.


7) Vaccine 2009 Feb 25;27(9):1422-5
No evidence of an increase of bacterial and viral infections following Measles, Mumps and Rubella vaccine
Julia Stowe, Nick Andrews, Brent Taylor, Elizabeth Miller.


8) Pediatrics 2002 Jan;109(1):124-9.
Addressing parents' concerns: do multiple vaccines overwhelm or weaken the infant's immune system?
Offit PA, Quarles J, Gerber MA, Hackett CJ, Marcuse EK, Kollman TR, Gellin BG, Landry S.

Nessun commento:

Posta un commento