domenica 30 gennaio 2011

I presunti effetti positivi del morbillo

L'idea che il morbillo abbia effetti positivi sullo sviluppo dei bambini fonda le radici nell'antroposofia di Rudolf Steiner.

Gli antroposofi credono che alla nascita si possiede solo il corpo ereditato. Per diventare una persona individuale, l'io e l'anima che provengono dalle vite precedenti, devono fondersi con il corpo.

Cito dalla trascrizione di una conferenza tenuta il 23 marzo 2002 da un medico antroposofo: "Le malattie infettive e la loro terapia"




"L’io e l’anima devono compenetrare e trasformare il corpo ereditato (corpo eterico e corpo fisico), in modo che alla fine del primo settennio di vita il corpo fisico non sia più quello ereditato dai genitori , ma sia quello rispondente ai punti 3 e 4, cioè il portatore dell’io e dell’anima del bambino."

Credono che le malattie dell'infanzia, soprattutto il morbillo, siano importanti per questo processo.

Altra citazione dalla stessa fonte:

"Tappe fondamentali per la compenetrazione tra le due parti sono le malattie infettive. Con queste il bambino supera le forze ereditarie e si forma la sua propria individualità.
La febbre nasce da 3 e 4 e si manifesta in 1 e 2
aria = movimento = sentimento
Io = calore
anima = movimento

E attraverso questo calore e questo movimento io posso trasformare il corpo ereditato.
Il calore mantiene duttile la sostanza, l’argilla.
La forma quando il movimento è sospeso cessa.
I processi di trasformazione sono legati a io e all’anima .

Nel morbillo la febbre a 40 è normale ed il corpo si trasforma in una fucina dove l’io (il fabbro) plasma su modello dell’io."

Spiegazione:
1= corpo ereditato
2= corpo eterico
3= io
4= anima


"ATTRAVERSARE E SUPERARE LE MALATTIE INFETTIVE DA’ AL BAMBINO UNA CHANCE IN PIU’." [maiuscolo nell'originale]


Se un bambino muore di morbillo non sembra una tragedia perché la morte è vista come un'altro tipo di nascita: l'anima continua la propria strada per trovare un nuovo corpo.

Cito dal libro "Elementi di Medicina Antroposofica" di Volker Fintelmann - Red Edizione

"Per riassumere l'effettivo significato e la caratteristica delle infezioni dell'infanzia si può dire che esse servono in altissima misura all'individualizzazione dell'uomo. Nel senso di un contagio attivo, l'uomo può decidere liberamente di usare la malattia nel suo sforzo di appropriazione dell'elemento corporeo che gli proviene ereditariamente dai suoi antenati, vale a dire di individualizzarlo. E' già stato fatto presente che in questo processo è insito un rischio. Tramite il contrasto particolarmente tormentoso con il proprio bagaglio ereditario, l'individualità infantile può riproporsi l'interrogativo del senso della vita tra nascita e morte e in alcuni casi può anche rispondere morendo. Abbiamo visto che questo non significa altro che l'io si ritira di nuovo in un'esistenza meramente spirituale."
 (....)

"Se, per evitare le rare e a volte anche serie complicazioni, si procede alla vaccinazione contro la maggior parte delle infezioni benigne che si risolvono con la guarigione spontanea, si sottrae all'essere umano un'occasione di sviluppo che rappresenta un contributo alla sua individualizzazione."

Ovviamente avrebbero molto meno successo se raccontassero ai genitori la storia del corpo ereditato che si deve "individualizzare" e "spiritualizzare" attraverso "il calore" (la febbre) "l'acqua" (le lacrime, il muco, il catarro) e l'aria (la tosse).

Perciò menzionano di solito altri tipi di "effetti benefici" che hanno il vantaggio di suonare ragionevoli e convincenti agli orecchi dei genitori. Gli antroposofi non sono antivaccinisti per principio, sono "solo" favorevoli alle malattie infettive per i motivi che ho citato sopra. Ma siccome le vaccinazioni riducono l'incidenza di queste malattie, criticano anche loro l'uso di questa misura preventiva che ostacola "l'individualizzazione" del bambino, cioè la fusione tra l'io e l'anima con il corpo ereditato.

Gli antivaccinisti usano le "prove" che gli antroposofi stanno producendo, a loro basta che possono essere utili per la propria propaganda anti-vaccini.

Quali vantaggi avrebbe quindi il morbillo per la salute dei bambini?


Alcuni esempi vengono elencati nel libro del dottor Eugenio Serravalle "Bambini super-vaccinati".

Il paragrafo in questione porta il titolo "Esistono aspetti positivi nel contrarre il morbillo?"

"Il morbillo sembra avere un effetto positivo sul sistema immunitario."

In realtà invece, una delle caratteristiche del virus del morbillo è che invade molti tipi di cellule, incluse quelle del sistema immunitario. L'effetto è una profonda immunodepressione, simile all'AIDS, che dura settimane o addirittura mesi. La maggioranza dei casi di morte per morbillo è dovuta a infezioni batteriche secondarie contro cui il sistema immunitario non può combattere in modo adeguato a causa dell'immunodepressione provocata dal virus del morbillo. Chiamarlo "effetto positivo" non mi sembra una descrizione appropriata.

"Dopo l'infezione morbillosa, gli interventi medici diminuiscono nettamente."

L'autore cita come fonte:

Kummer K.H., Masernverlauf in einer Kinderarzpraxis Der Merkurstab,
1992;(3):180-189. 

La traduzione inglese si trova qui: http://www.anthromed.org/Article.aspx?artpk=720

Ed ora ci tornano utili le informazioni che ho riportato sopra, perché il dott. Kummer è un pediatra antroposofo. "Der Merkurstab" non è una rivista medica scientifica ma una rivista antroposofica. La traduzione del titolo è "Andamento del morbillo in un ambulatorio pediatrico"


Kummer riporta in questo articolo le sue osservazioni di casi di morbillo fra i proprio pazienti e le impressioni dei genitori sia durante che dopo la malattia. Alla fine del 1987 e nella primavera del 1988 aveva avuto in cura un numero considerevole di malati di morbillo. 


Quest'occasione gli sembrava buona per fare un sondaggio sull'andamento clinico e sullo stato di salute dei bambini dopo la malattia. Nel giugno 1988 mandò 251 questionari ai genitori. Di questi gli sono tornati compilati 224 (89,3%).

Il critero di inclusione era la continuità di frequenza dello studio del dott. Kummer per tutta la durata dello studio.

Quindi i soggetti che inizialmente erano inclusi in questo studio erano fondamentalmente solo quei bambini

1) che sono rimasti in cura dal dott. Kummer
2) i cui genitori avevano risposto al questionario (nella seconda parte include comunque anche questi soggetti)

Questo si chiama "bias di selezione" e comprometto il risultato già in partenza.


Si può supporre che lui aveva in cura solo i casi senza complicazioni così gravi da richiedere il ricovero, perché questi - non corrispondendo alla continuità di cura - molto conveniemente saranno stati esclusi da questo studio.

Alla fine del 1990 dei 251 a cui inizialmente era stato mandato il questionario, erano rimasti in cura da lui ancora 227 bambini. Degli altri 24 non poteva più seguire l'andamento dello stato di salute perché avevano o traslocato o cambiato medico. Non dice quanti avevano cambiato medico. Sarebbe stato interessante sapere questo e anche qual'era il motivo.

Fra i 227 rimasti, uno aveva sviluppato un'epilessia ma lui esclude che sia stato a causa del morbillo perché due esami neurologici durante il morbillo e un EEG dopo non avevano dato risultati negativi. Mi domando solo quale sia stato il motivo per cui questa bambina aveva avuto bisogno di tutti questi esami. Anche un'altro bambino aveva problemi neurologici (non viene specificato quali) ma sembra che fosse  già "mentalmente ritardato" prima di contrarre il morbillo, dovuto a una condizione del cervelletto che "non era stato diagnosticato in modo definitivo prima del morbillo".

Nei questionari i genitori erano stati chiesti per esempio di dare un proprio giudizio dello stato di salute sia durante che dopo il morbillo, fra l'altro anche se avevano avuto paura che il proprio bambino avesse subito complicazioni gravi e permanenti. 77 genitori (34,7%) avevano risposto in modo affermativo.

Per quanto riguardava la febbre, il 31,3% aveva una temperatura tra 39,5 e 40°C, il 19,3% fra 40 e 40,5°C e il 12,9% sopra 40,5° (!). La febbre alta durava generalmente tra 3 e 5 giorni e nel 9,8% dei bambini per più di una settimana.

Le complicanze riportate dai genitori erano:

Nessuna: 64,4%
Diarrea/vomito: 9,8%
Otite: 13,3%
Polmonite: 0,9%
Altri: 11,6%

Sarebbe interessante sapere che cosa erano le complicanze della voce "altri".

Vi ricordo che queste sono le complicazioni solo dei 225 bambini i cui genitori avevano risposta al questionario.



Un'altra domanda del questionario era se avevano notato dei cambiamenti nei propri bambini dopo la guarigione. Ecco alcuni esempi delle risposte di cambiamenti giudicati positivi:

"Si, è cresciuto ed è più magro, anche i lineamenti del visto non sono più così paffuti come quando era piccolo"
"Dopo la guarigione ha cominciato a camminare"
"Nostra figlia mangia ora di più"
"Si, aveva il viso più roseo"
"E' cresciuto, per il resto i cambiamenti non sono ancora definiti"
"Il viso si è allungato"
"Ha fatto un salto nello sviluppo, cioè è cresciuto e ci sono nuovi denti"
"La motorica fine è più marcata"
"Dopo un buon riposo lo stato generale della salute fisica e psicica è attualmente molto soddisfacente"
"Ha avuto un decisivo salto nello sviluppo fisico, psicico e spirituale, è sanissimo e dinamico, ha un buon appetito."
"I movimenti sono diventati più potenti, la volontà si è rafforzata."
"Si è ripreso velocemente e dopo 2 settimane e mezza era nuovamente in forze e oggi fa un'impressione buona di salute.

A me sembrano descrizioni di bambini che si riprendono da una grave malattia e alcuni dei cambiamenti descritti fanno parte dello sviluppo normale che avviene anche nei bambini che non hanno avuto il morbillo.

Anche i cambiamenti psicologici in positivo sono molto simili come qualità di quelli appena descritti.

Ad esempio:
"Dopo sembrava un poco più sicuro di se. l "Io" sembrava rafforzato e l'intera personalità è emersa in modo più evidente"


Poi prosegue descrivendo di aver controllato le cartelle cliniche (questa volta sono inclusi anche i bambini i cui genitori non avevano compilato il questionario). Erano state annotate con sigle i contatti con il medico (e anche trattamento ambulatoriale in ospedale, servizi medici di emergenza, ecc)  nei periodi 12, 6 e 3 mesi prima del morbillo e 3, 6 e 12 mesi dopo il morbillo. I contatti durante il morbillo sono stati esclusi (molto conveniente...) e la durata del morbillo veniva considerata di 21 giorni. Confronta quindi il totale dei bambini che nei 3 periodi prescelti avevano avuto 0 o 1 o 2 o più contatti con il medico prima del morbillo con il totale dei bambini che avevano avuto 0 o 1 o 2 o più contatti dopo il morbillo.

Il numero dei bambini con 0 contatti
a 3 mesi:
Prima 103
Dopo 131

a 6 mesi:
Prima 68
Dopo 79

12 mesi
Prima 32
Dopo 40

Per vedere gli altri risultati seguire il link che porta allo studio tradotto in inglese. (vedi sopra)

Questa è quindi la fonte alla quale il dott. Serravalle si riferisce quando scrive

"Dopo l'infezione morbillosa, gli interventi medici diminuiscono nettamente."

Nettamente? E che tipo di interventi medici?  In questo lavoro hanno lo stesso peso una telefonata per una febbre di 38° o un mal di gola di un servizio medico d'urgenza....  Che cosa è stato fatto per escludere che la riduzione globale della frequenza dei contatti medici non abbia altri motivi? Cos'è con quelli che avevano cambiato medico? Stavano "meglio" anche loro? Allora perché i genitori hanno cambiato medico? Non potrebbe essere che soprattutto quei genitori sono rimasti inclusi nella valutazione i cui bambini avevano avuto la fortuna di aver avuto un morbillo senza complicanze? E i pazienti i cui genitori non aveva mandato il questionario, che fine hanno fatto?

Per me si tratta di uno studio di nessun valore scientifico, che può essere preso sul serio solo da chi accetta qualunque cosa che possa sostenere la propria tesi.


1) L'autore dello studio è fortemente condizionato dal proprio credo che il morbillo sia una malattia importante per l'individualizzazione del bambino, secondo la dottrina antroposofica.

2) Fin dall'inizio vengono esclusi tutti i bambini che dovevano probabilmente essere ricoverati, considerato il criterio di esclusione riportato all'inizio, e visto che per logica i casi più gravi non potevano essere stati seguiti dal dott. Kummer (perché erano seguiti dai medici dell'ospedale).

3) Un questionario in cui ai genitori, già convinti che il morbillo faccia bene ai propri bambini e che avevano deciso di non vaccinarli (quindi fortemente condizionati anche loro) dovevano descrivere le proprie impressioni. E' chiaro che non potevano ammettere nemmeno davanti a se stessi che avevano fatto male ad esporre i propri figli ad una malattia come il morbillo che ha un'alta percentuale di complicanze e che può anche provocare gravissimi danni permanenti fino alla morte. Cercavano perciò segni positivi nei propri bambini per vedere confermata la propria convinzione e anche per tranquillizzare la propria coscienza.

4) Il criterio di confrontare il numero delle sigle scritte nelle cartelle dei contatti con il medico prima e dopo il morbillo non da informazioni specifiche, come si possono trarre delle conclusioni se non si viene nemmeno informati sui motivi che stanno dietro le richieste dell'intervento medico? E come si poteva escludere che la riduzione dei contatti con il medico non fosse dovuta ad un cambiamento del comportamento dei genitori anziché da un effettivo miglioramente dello stato di salute dei bambini? L'autore stesso menziona questo possibile bias nella parte "discussione".


5) I rischi del morbillo non vengono presi in considerazione e confrontati con i benefici postulati.

C'è una frase nello studio che ci riporta dritti al tema iniziale di questo post. Il dott. Kummer commenta i cambiamenti in negativo che alcuni genitori avevano descritto nel questionario come segue:

"Sembra che in questi bambini la lotta tra l'io e il corpo ereditato descritto da Steiner non era stato portato a compimento e continuava anche dopo il morbillo."




Esiste anche un'altro sondaggio del dott. Kummer, su 1001 casi di morbillo nel 1999 in Germania, Svezia, Austria e Svizzera. Anche questo è stata pubblicato nella rivista antroposofica "Der Merkurstab":

Kummer, K-R: 1001 mal Masern - prospektive Untersuchung von 886 und retrospektive von 115 Verlaeufen in der Praxis. Der Merkurstab 1999:52, 369-375

Ai genitori dei 1001 casi che avevano compilato il primo questionario, era stato mandato un secondo questionario di follow-up sei mesi dopo e solo 322 avevano risposto.

Fra questi 1001 casi c'è stato anche uno con esito mortale (per polmonite). Ma questo bambino - viene subito spiegato - non era stato curato con medicina antroposofica. Perciò in un riassunto di questo sondaggio, nella colonna delle complicanze lo si trova alla voce "altre" (sonstiges) e si deve cercare la spiegazione seguendo la nota in calce. Lì si legge che si trattava di una bambino di 9 anni i cui genitori avevano telefonato al medico che gli aveva proposto una visita a domicilio che loro però avevano rifiutato.




Da notare è anche che durante l'epidemia del 1999, cioè nell'anno in cui il dott. Kummer aveva mandato il questionario ai genitori dei 1001 casi, in Germania, fra tanti, si sono anche ammalati 2 fratelli ai cui genitori la pediatra omeopata aveva sconsiglato la vaccinazione contro il morbillo per una falsa controindicazione. Successivamente entrambi hanno sviluppato la panencefalite subacuta sclerosante (PESS).

Neuropediatrics 2003 Dec;34(6):326-9.
Subacute sclerosing panencephalitis in two brothers
Vieker S, Schmitt JJ, Behrens C, Weissbrich B, Hartmann H.


Quindi l'evidenza su cui si basa l'affermazione che dopo il morbillo gli interventi medici diminuiscono nettamente non è per niente convincente.


In realtà il morbillo è una grave malattia con un'alta percentuale di complicanza di cui alcune sono molto serie e possono causare gravi danni permanenti (encefalite) e la morte. Inoltre, in rari casi (soprattutto se il morbillo viene contratto fra 0 e 24 mesi), alcuni anni dopo la guarigione si manifesta la panencefalite subacuta sclerosante (PESS) che è sempre mortale. Nei paesi industrializzati in media 1 su 1000 malati di morbillo muore e 1 su 1000 sviluppa un'encefalite.

Fra i casi dello studio del dott. Kummer citato dal dott. Serravalle c'erano 67 bambini (il 26%) nella fascia d'età fra 0 e 2 anni (5 avevano meno di 6 mesi, 19 fra 6 e 12 mesi e 37 fra uno e 2 anni, quindi a più alto rischio di sviluppare la PESS.

1 commento:

  1. Per avere un'idea su che cosa si basa l'antroposofia, consiglio di leggere questo post di
    Dario Bressanini nel suo interessantissimo blog "Scienza in cucina". Nell'articolo del seguente link spiega alcune cose sull'inventore dell'antroposofia:

    Rudolf Steiner

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